Le origini del Sangiovese di Romagna
Il Sangiovese è uno dei simboli della Romagna, un vino rosso che può vantare una storia molto antica e affascinante. Scopri le origini del Sangiovese di Romagna e come abbinarlo al meglio.
Il Sangiovese è uno dei vitigni più diffusi e conosciuti in Italia, non può mancare nelle case dei romagnoli e nei ristoranti tipici della zona. Gli aromi del Sangiovese sono prevalentemente orientati ai frutti rossi e neri tra cui spiccano amarena, mora e prugna. Il suo colore è il rosso rubino e il suo sapore è molto intenso.
Il primo atto notarile
Le origini precise del Sangiovese sono ancora misteriose ed esistono diverse versioni riguardo la sua storia. Certamente si tratta di un vitigno nato in una zona circoscritta tra la Romagna e la Toscana.
Giordano Zinzani e Beppe Sangiorgi hanno esplorato la storia del Sangiovese e nel loro libro “Sangiovese, vino di Romagna” hanno rivelato l’esistenza di un documento antico molto importante. Un atto notarile risalente al 1672 è stato ritrovato nell’Archivio di Stato di Faenza. Si tratta del primo documento accertato in cui si legge il nome “Sangiovese”.
All’interno di queste pagine, emerge la storia di una signora, proprietaria del podere Fontanella situato a un’altitudine di 400 metri sul livello del mare, che concesse in affitto una vigna al parroco di Pagnano. In questa vigna crescevano tre filari di Sangiovese, posizionati in prossimità della dimora.
Perchè il Sangiovese si chiama così?
Le radici del Sangiovese risalgono indubbiamente a un’epoca più remota. Il nome con il quale è universalmente conosciuto potrebbe trarre ispirazione dall’antico culto di Dioniso e alla pratica del simposio. Una prospettiva sostenuta da molti suggerisce che il nome abbia radici latine e sia correlato a “Sanguis Jovis,” che si traduce come “sangue di Giove”.
Vi è un’altra ipotesi riguardo all’origine del nome Sangiovese, con un legame al paese di Santarcangelo di Romagna. In questa località, sulla vetta del Monte Giove, sorgeva un monastero frequentato da monaci. I vigneti che circondavano questo luogo fornivano un vino rosso, che i monaci chiamavano “sangue del Monte Giove”.
Una teoria alternativa offre una prospettiva completamente diversa sull’origine del nome di questo vitigno. Alcuni storici avanzano l’ipotesi che la denominazione del vino non sia collegata al dio Giove, ma alla parola “giogo“, indicando una sommità curva e allungata. Da qui potrebbe essere derivato il termine “sangiogheto” (sangue del giogo), con l’intento di identificare un vitigno distintivo delle regioni toscane e romagnole.
Cosa abbinare al Sangiovese?
Il Sangiovese di Romagna è un vino versatile, che potrai abbinare ai piatti tipici della cucina romagnola dell’entroterra, a quei sapori autentici, semplici e gustosi. Tra questi, i primi piatti a base di ragù di carne, gli arrosti e le grigliate, le carni rosse come il classico castrato. Non dimenticare di gustarlo con i cappelletti, i salumi e i formaggi stagionati.
Un buon calice di Sangiovese è la scelta migliore se vuoi scoprire e apprezzare i veri sapori della Romagna.