Com’è nato il Cassone o Crescione romagnolo?
Il cassone o crescione è un piatto tipico della Romagna, di una tradizione culinaria fatta di sapori semplici e autentici. Scopri com’è nata e com’è fatta questa pietanza gustosa.
Cassone o Piadina?
Il “cassone”, noto anche come “crescione” o “cascione”, è molto simile alla piadina, con la quale condivide la base della preparazione. Infatti, l’impasto è lo stesso ed entrambi vengono cotti su una teglia fino a raggiungere una delicata doratura in superficie.
Tuttavia, a differenza della piadina, nel caso del crescione si segue un passaggio in più: una volta farcito, lo strato di sfoglia viene accuratamente ripiegato e sigillato prima della cottura.
La storia del Cassone romagnolo
Il nome attribuito a questa pietanza varia a seconda della parte della Romagna in cui ci si trova. Nella zona di Rimini si usa il termine Cassone, mentre verso Ravenna lo si chiama Crescione.
La denominazione “crescione” trae origine dalla tipica farcitura costituita dall’erba crescione, che un tempo cresceva abbondante lungo i fossati ma che oggi è meno diffusa. Quest’erba, dal sapore già delizioso di per sé, veniva ulteriormente arricchita con note di aglio, cipolla o scalogno. Questa tradizione affonda le radici nell’ampio utilizzo di erbe nella cucina romagnola.
Fino agli anni ’50, nel borgo San Giuliano a Rimini, i pescatori vendevano per strada i “casòn” (cassoni) riempiti con erbe lessate e pesciolini fritti.
Potrai gustare i cassoni romagnoli presso i numerosi chioschi che troverai in Romagna, scegliendo tra una grande varietà di ingredienti: erbette, spinaci, salsiccia, mozzarella e pomodoro, per citarne alcuni esempi.
Non ti resta che visitare la Romagna e provare questo piatto tipico e delizioso.